Delibera Podestarile del 25 Giugno 1935
Ex frazione secondo la documentazione del 1936:
Quartiere secondo l'organizzazione attuale (2001):
Descrizione secondo il Prontuario del 1936: «Dalla destra di Via S. Mamolo mette in Via Alamandini»
Descrizione attuale tratta da Fanti: «Da Via S. Mamolo a Via Alamandini (delib. podest. 25 giugno 1935). Quartiere: S. Stefano.»
La via compare nella tabella «Ufficiali denominazioni adottate in assenza di qualsiasi denominazione usuale» alla riga 3.
Nella tabella è presente la seguente annotazione: «A ricordo della costruzione romana di cui esistono in luogo le traccie [sic]»
Nel prontuario è presente la seguente annotazione: «già Via S. Mamolo»
«In assenza di qualsiasi precedente denominazione la delibera adottò il suddetto toponimo, originato dall'esistenza, a breve distanza dalla strada, di un vasto edificio ottangolare seminterrato, costruito nel 1564 dall'architetto Tommaso Laureti come cisterna di raccolta delle acque del soprastante colle, che di lì venivano convogliate nella fontana del Nettuno [...]. Tale cisterna, creduta per molto tempo opera romana, fu chiamata Bagni di Mario per l'errore che attribuiva a Mario anziché ad Augusto l'acquedotto romano che tuttora serve Bologna, col quale la cisterna del Laureti è collegata [...].» (p.151)
La relazione comunale del 1936 sembra ricadere nell'errore ricordato da Fanti
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